Amore e donne: le trappole del… “TROPPO”

Amore, donne, trappole

In alcune relazioni amorose la donna è perennemente impegnata nel guidare il proprio partner nel percorso da seguire.

Quando ciò diventa la regola, inevitabilmente, indebolisce l’unione e rischia di intaccarne la durata. Pur se mosse con le migliori intenzioni, le donne con questo tipo di comportamento in amore, rischiano di ottenere i risultati peggiori (riprendendo una celebre frase di Oscar Wilde).

Il Professor Giorgio Nardone ha ben illustrato tale dinamica sentimentale in tre dei diversi “copioni di gestione” amorosa femminile individuati negli anni presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo: la braccatricela crocerossina e la dilagante.

La BRACCATRICE (troppo bisogno della relazione) 
La donna-braccatrice è spinta dal desiderio di creare il proprio nucleo amoroso e sentimentaleCome un predatore, vive alla continua ricerca dell’uomo giusto, quello capace di “mettere su famiglia” insieme a lei.

Per ottenerlo è disposta a tutto. Anche l’amicizia con altre donne è da considerarsi, spesso, finalizzata al suo scopo. A dimostrazione di questo è il comportamento che adotta subito dopo aver individuato il proprio partner: 
si isola (insieme a lui) per paura che quest’ultimo possa essere sedotto da un’altra donna.

La gelosia ne rappresenta un tratto distintivo. Ogni altra donna è vista come potenziale rivale. La smania di sicurezza sentimentale tipica della donna-braccatrice fa si che, il più delle volte, si accontenti: 
per paura che non ne passi un secondo, sale sul primo treno utileL’epilogo? I giorni si susseguono nel grigiore della sicurezza, senza slanci di luce e di colore, mentre i figli diventano il diversivo che colma i vuoti lasciati dalla relazione.

La CROCEROSSINA (troppo aiuto, troppo bisogno di dare) 
È un copione noto a molti. La donna-crocerossina ha, sempre, necessità di qualcuno da curareNon è attratta dalle mode, non dedica tempo alla cura di sé. Piuttosto, preferisce focalizzarsi sul migliorare le proprie capacità di soccorso verso l’altro.

La dinamica che meglio rappresenta la relazione di una donna-crocerossina e la sua metà è quella tipica fra “infermiere-degente”. Qual è, dunque, il rischio che corre una crocerossina? Semplice: è che il partner, una volta guaritosi allontani. Ed è proprio quando tale guarigione si realizza che la passione svanisce. Il malanno termina, la crocerossina non è più crocerossina. La relazione si conclude e lei è costretta a cercare un nuovo malato da curare. Paradossalmente, il partner di una crocerossina, per poter durare, dovrebbe migliorare, ma non guarire!

La DILAGANTE (troppo tutto)
La donna-dilagante è un turbine di energia, come l’acqua che esonda e travolge tutto ciò che trova lungo il percorso. Ha una forte autostima (forse eccessiva), è sensuale e sa di esserlo.
Eccelle in quasi tutto quello che fa. Questo suo modo di essere, e i risultati che raggiunge in ogni campo, la rendono stimata da molti e, allo stesso tempo, invidiata da altrettanti.

I problemi si presentano, tendenzialmente, poco dopo l’inizio del legame amoroso: la donna-dilagante, prima è vista come la più desiderabile tra le amantipoi arriva a pagare per la propria esuberanzaMan mano che la relazione procede, il partner non riesce a trovare il suo spazio nella coppia. Sempre pronta a criticare il compagno per stimolarlo (anche in questo caso con le migliori intenzioni), lo allontana (ottiene gli effetti peggiori).

La difficoltà di una donna dal copione sentimentale dilagante non è tanto quella di trovare un uomo, ma di saperselo tenereL’unica soluzione che ha è quella di trovare un uomo debole, che si lasci correggere ed educare. Così facendo le resterà un’unica frustrazione: non avere a fianco l’uomo che, realmente, meriterebbe.

Cosa fare se ci si accorge di essersi intrappolati in uno di questi “copioni di gestione amorosa disfunzionale”? 
Premesso che un cambiamento radicale delle proprie modalità di percezione e reazione acquisite rispetto al rapporto di coppia risulta impossibile, quello che è utile fare è allenarsi, sotto la guida di un professionista, a una gestione funzionale (più flessibile e adattabile) del proprio stile di relazione con il partner.

Attraverso una consulenza o una terapia di coppia dall’approccio breve strategico, si potrà concordare l’obiettivo da raggiungere che non sarà quello di una totale trasformazione del legame (che rischierebbe, inevitabilmente, di romperlo) ma quello di sviluppare la capacità di  gestire le proprie tendenze modulandole e riorientandole in modo da renderle sempre funzionaliPer maggiori informazioni o appuntamento si rimanda qui.

Dott. ssa Daniela Birello (Psicologo – Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica).
Per maggiori informazioni: danielabirello@gmail.com.
Per approfondimenti sul tema si rimanda al libro “Gli errori delle donne (in amore)”, G.Nardone.

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